Ovvero, fare un magazine cosa significa?
La grafica editoriale è un comparto del graphic design incredibilmente peculiare e presenta terminologie e strumenti di lavoro caratteristici. Spesso sono necessari diversi consulenti esperti (il consulente grafico, il giornalista o il copywriter, il direttore editoriale) per creare una rivista cartacea. Il lavoro di questi professionisti dell’editoria avviene presso una redazione oppure online.
Periodici online
Considerando la grande diffusione di mezzi per la fruizione online di magazine è impossibile non pensare ad una redazione composta anche da esperti in campo web (web designer, esperti SEO, sviluppatori, social media manager, marketer) per creare una rivista digitale munita di un efficace sito web a supporto.
Avendo lavorato per un decennio in campo editoriale ho potuto personalmente usufruire della consuetudine radicata nelle piccole redazioni che spesso optano per la formazione a 360 gradi di un consulente freelance (in genere il grafico impaginatore). Il consulente grafico potrà così partecipare a qualsiasi fase del processo della realizzazione del magazine, partendo dal cartaceo fino ad arrivare all’edizione digitale e alla sua diffusione su social e aggregatori di magazine (come Issu.com).
Ho potuto notare che avvalersi della consulenza di un professionista completo, rende la lavorazione più snella, permette di risparmiare budget e di ottenere un prodotto supervisionato da un responsabile di lavorazione affidabile.
I sostegni all’editoria: quali sono i contributi statali?
I periodici italiani ottengono ingenti incentivi statali, ideati al fine di sostenere il comparto dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale.
Il Bonus Pubblicità 2023
Il Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria ha lo scopo di promuovere gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, finalizzati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, l’inserimento di giovani professionisti qualificati nel settore dei nuovi media, nonché di sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a favore della domanda di informazione. Il fondo, destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, ha ottenuto in dotazione 90 milioni di euro per l’anno 2022 e di 140 milioni di euro per l’anno 2023 (consulta la fonte: Informazione Editoria).
Prevede credito d’imposta a vantaggio di imprese e professionisti per campagne pubblicitarie effettuate su quotidiani, periodici nazionali e locali, emittenti televisive e radiofoniche anche on line, misure per il sostegno alle edicole e per le assunzioni di professionisti e giornalisti a tempo indeterminato.
Per approfondire i vantaggi e le specifiche del Bonus Pubblicità è possibile leggere le normative direttamente sull’Agenzia delle Entrate a questo link.
La rivoluzione digitale: Next Generation EU
In seguito alla pandemia da Covid-19 sono state introdotte una serie di misure allo scopo di migliorare l’andamento della produttività del paese. L’Unione Europea ha disposto il Next Generation EU (NGEU), un programma che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, incrementare la formazione di lavoratrici e lavoratori per garantire una maggiore inclusione di genere, territoriale e generazionale.
Per approfondire la notizia, consiglio di consultare il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Se desideri consultare l’e-magazine interattivo di Graphivity, con tre case history che trattano il tema delle Intelligenze Artificiali applicate al marketing, lo trovi qui sotto.
I numeri parlano chiaro: affiancare un periodico online al magazine cartaceo è indispensabile ormai da diversi anni in Italia. Molti periodici possiedono app dedicate, che consentono all’utente di sottoscrivere un abbonamento digitale comodamente dal proprio divano oppure, le più evolute, utilizzano tecnologie come la realtà aumentata per donare ai propri lettori esperienze di fruizione innovative e sorprendenti.
Periodici, cosa sono?
Per capire cosa significa periodici è necessario innanzitutto comprendere le tempistiche di uscita in stampa di questo prodotto editoriale.
Esistono diverse tipologie di periodico. Vediamole tutte:
- quotidiano, con uscita giornaliera
- trisettimanale, con 3 uscite a settimana
- bisettimanale, con 2 uscite a settimana
- settimanale, con uscita settimanale singola in un giorno prefissato
- quattordicinale, con uscita ogni 14 giorni
- quindicinale o bimensile, con 2 uscite al mese
- mensile, con una singola uscita a cadenza mensile
- bimestrale, con uscita ogni 2 mesi
- trimestrale, con uscita ogni 3 mesi
- semestrale, con uscita ogni 6 mesi
- annuale, con uscita singola ogni anno.
Come fare una rivista: tipologie di rilegatura
La modalità con cui viene rilegata la rivista varia a seconda di diversi fattori (in primis lo spessore della pubblicazione). Eccone alcuni (invito ad approfondire l’argomento consultando il blog di un mio fornitore, Pixartprinting):
- punto metallico (dorso da mm. 0 a 4mm), adatta a riviste con carta dalla bassa grammatura e contenute nel numero delle pagine;
- brossura grecata e fresata, detta anche a colla (dorso almeno di 4mm), ottima per prodotti caratterizzati da maggiore qualità rispetto alla precedente;
- spirale metallica (dorso almeno di 4mm) questo tipo di rilegatura è in grado di sopportare carte con alte grammature ed è perfetta per agende e calendari, schede prodotto, menù ecc.;
- brossura cucita filo refe (con dorso da minimo 3.5mm in poi), la rilegatura più costosa e più bella in assoluto, adatta a prodotti di altissima qualità.
Come fare una rivista: la carta e la resa del colore
Gli argomenti colore e carta, come ogni buon grafico editoriale saprà a menadito, sono strettamente annessi.
E’ sufficiente mettere a confronto un giornale da rotocalco con un magazine per notare subito che la tipologia di carta impiegata è diversa e offre una resa molto dissimile per quanto riguarda colori e qualità di stampa.
Dimensione (gli standard per le riviste sono 15×21, 16.5×24, 21×29.7 o A4, 23×33), grammatura (peso del singolo foglio che ne definisce anche lo spessore, misurato in grammi per metro quadro) e finitura (ovvero verniciatura o patinatura applicate alla carta per arricchire le varietà estetiche) sono i tre elementi che definiscono la qualità della carta impiegata.
Ecco due diverse qualità di carta che possono essere impiegate per realizzare un prodotto editoriale.
- Carta uso mano e da edizione: assorbe molto inchiostro perché non subisce trattamenti di alcun genere ed è perfetta per pubblicazioni editoriali, manuali tecnici d’uso, brossure, agende o block notes. Minore sarà la grammatura, minori saranno i costi di stampa e la resa qualitativa finale;
- Carta patinata: carta che ha subito il trattamento di applicazione di una patina in superficie. Può essere lucida oppure opaca/matt (i differenti gradi di patinatura vengono misurati in gloss) o ancora satinata (tipologia di carta patinata che offre contrasti attenuati). E’ una carta eccellente per riviste, libri fotografici, cataloghi e dépliant.
Colori per la stampa
Ovvero, qual è la differenza tra CMYK e RGB?
- CMYK: questo acronimo racchiude le iniziali dei quattro colori (quadricromia) che vengono utilizzati in fase di stampa (ovvero Cyan, Magenta, Yellow, Key black);
- RGB: invece significa Red Green Blue ed è un modello additivo che si utilizza in caso di produzione di immagini da fruire su schermo.
Esistono diversi modelli di colore, invito ad approfondire l’argomento a questo link e a scoprire i modelli HSB e LAB qui.
Il lavoro del grafico editoriale
Durante la mia carriera ho collaborato come consulente grafico editoriale per bisettimanali, quattordicinali, mensili e bimestrali (dal magazine immobiliare al giornale di annunci economici fino ad arrivare alle riviste sportive), riscontrando ambienti lavorativi frenetici e caotici, consegne all’ultimo minuto e orari sfiancanti.
Il grafico editoriale di una piccola redazione lavora fino alla consegna dell’esecutivo di stampa, dialoga con i clienti della concessionaria di pubblicità, con il tipografo e con i tecnici informatici, è sottoposto a tempistiche strettissime, spesso privo di un supporto organico, a volte dotato di dispositivi datati e obsoleti… una specie di maratona, insomma, che spesso va a discapito della qualità del prodotto editoriale finito.
Ritmi da cardiopalma che sconsiglio ai grafici pubblicitari meno dotati di pazienza perché molti clienti desiderano modificare le pubblicità prima di vederle stampate (in gergo “ok, si stampi”), alcuni invece sbagliano ad inviare il materiale o non lo inviano affatto (modificando costantemente e in tempo reale gli ottavi che andranno a comporre il giornale), sono necessarie velocità di esecuzione, ottime doti tecniche e di sintesi, una grande metodica e capacità di concentrazione ad altissimo livello per evitare errori e seguire senza problemi tutta la filiera di stampa.
Come impaginare una rivista
Ogni rivista è un mondo a sé, ma vedremo che alcuni elementi accomunano tutta la produzione stampata.
I componenti essenziali di un magazine
La copertina: cosa sono i codici a barre riportati sulle copertine dei periodici
Ogni copertina deve riportare alcuni dati obbligatori per legge, tra cui ovviamente il titolo e il numero dell’edizione, in formato progressivo insieme all’anno di pubblicazione, la tipologia di periodico e in alcuni casi (quando il prodotto editoriale è commercializzato) un codice a barre che riporta i dati dei periodici in edicola in modo che un lettore bar code possa facilmente registrarne l’acquisto.
Questo processo è fondamentale, in quanto edicolanti e distributori dovranno registrare il numero di copie vendute e il numero dei resi con facilità.
Il bar code del periodico o del libro in brossura è in formato EAN13 + ADD ON 5 ed è la composizione del codice ISSN (International standard Serial Numbers), ovvero il numero di registrazione della testata editoriale + l’anno e il numero di uscita per le ultime 5 (come da immagine allegata).
Molte società editoriali preferiscono acquistare pacchetti di bar code a pagamento, ma è sufficiente utilizzare tool gratuiti come quello che trovi qui (prestando attenzione al corretto assemblaggio del codice).
La cellophanatura del prodotto editoriale rende il magazine più facilmente fruibile (nel caso sia distribuito gratuitamente nei cestelli) e in genere è offerta da tipografie che si occupano anche di postalizzazione per abbonamenti.
Cos’è il colophon?
Il colophon è, in genere, la lista di tutte le professionalità impiegate nella produzione di un giornale e si trova sfogliando le prime pagine di un magazine. E’ obbligatorio per legge e rende noto il nome del direttore editoriale, l’indirizzo della redazione e diversi altri dati obbligatori per legge (numero ROC e dichiarazione di copyright, ecc.).
Ma, attenzione! Il consulente grafico editoriale non sempre comparirà in questa lista, in quanto a sua volta è spesso impiegato presso una concessionaria di pubblicità. In questo caso vale la pena che il collaboratore grafico, al momento della firma del contratto di consulenza, richieda di apparire nel colophon, in modo da lasciar traccia del proprio contributo.
Elementi tecnici: i software necessari alla produzione di una rivista
Per produrre un magazine è necessario saper utilizzare almeno due software, Adobe Indesign e Photoshop. Ho personalmente lavorato molti anni anche con Quark Xpress (software per l’impaginazione ormai caduto praticamente in disuso a causa del sempre maggior impiego della Suite Adobe).
Naturalmente, nel caso si lavori presso una piccola redazione, sarà necessario saper usare anche Adobe Illustrator per eseguire uno studio del logo veloce e creare logotipi e marchi o ancora per ricostruire parte del materiale che verrà inviato dal cliente.
Prossimamente vorrei aggiungere ai vari argomenti trattati anche:
- impaginazione editoriale: cosa sono i trentaduesimi, i sedicesimi, gli ottavi e i quartini? Parliamo di imposizione tipografica
- il prodotto editoriale autocopertinato
- le pagine romane
- la doppia pagina
- come velocizzare la produzione editoriale: gli automatismi e internet (autopubblicazione)
- cos’è il menabò?
- cosa sono i riempitivi e come si utilizzano
- come creare una rivista online
- come creare una rivista online gratis
- pubblicazione online gratuita: l’elenco di aggregatori di magazine
- il restyling grafico della rivista: cosa considerare per realizzarne uno vincente? Caso studio di restyling sul magazine immobiliare Attico
- il consulente grafico online può collaborare alla realizzazione di una rivista da remoto?
Quali di questi argomenti possono incuriosirti maggiormente? Hai qualche domanda da porre riguardo la grafica editoriale? Scrivi un commento e approfondirò con piacere!
Thanks Wesley!
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