Cos’è il metaverso?
“Metaverso“, “metaverse” in inglese, è un vocabolo che nasce nel 1992, grazie alla fantasia di Neal Stephenson e al suo libro: Snow Crash. Nel romanzo fantascientifico dal sapore cyberpunk, l’autore immagina una realtà virtuale in tre dimensioni, popolata da avatar personalizzati.
Nel racconto di Stephenson, internet è il mezzo attraverso cui è possibile accedere al metaverso, ci troviamo verso la fine del XX secolo, in una sorta di economia capitalistica capeggiata da enormi corporazioni: lo scenario rappresentato è tutt’altro che paradisiaco.
Perché il metaverso c’entra con i social?
Oggi, 26/10/2021, Mark Zuckerberg ha dichiarato pubblicamente l’intenzione di spendere 10 miliardi per realizzare il metaverso.
“This will provide investors with additional visibility into the investments that we’re making in augmented and virtual reality. In 2021, we expect these investments to reduce our overall operating profit by approximately $10 billion, and I expect this investment to grow even further for each of the next several years.”
Il concetto di metaverso secondo Zuckerberg va oltre i giochi di vita virtuale. Si tratta un luogo virtuale composto da realtà virtuale e aumentata: una nuova modalità di vivere internet dall’interno in modalità immersiva.
Al termine del post, Mark ci invita anche a restare connessi alla piattaforma, perché giovedì 28 ci saranno grandi novità in diretta durante l’evento Connect 2021 e su Facebook Connect: da qualche giorno in rete si vocifera che Facebook cambierà presto nome, ma in realtà si tratta di una bufala. Di fatto il social network è già rappresentato dalla piattaforma Family of Apps (FoA) che include anche Instagram, WhatsApp, Messenger e altri servizi.
Si direbbe dunque che il nuovo appellativo verrà assegnato alla holding che controllerà il nuovo social network: al momento i nomi più gettonati per la nuova corporazione sono Horizon o Meta. Insomma, la stessa cosa che è accaduta nel 2015 anche la società Google, che oggi si chiama Alphabet Inc., a cui fanno capo Google LLC e altre società controllate.
Horizon o Meta? Quale sarà il nome della nuova società di Zuckerberg?
Entrambi i nomi sembrano essere papabili, anche se Horizon è la supposizione più credibile. Horizon, infatti, è il nome del mondo di realtà virtuale per organizzare meeting in VR, già lanciato durante l’estate di quest’anno.
Il nome Meta invece, sembra a molti un’ipotesi plausibile perché il dominio meta.com rinvia all’indirizzo meta.org gestito dalla Chan Zuckerberg Initiative. Visitando il sito e leggendo la presentazione del progetto, tuttavia, si legge che si tratta di “uno strumento di scoperta della ricerca biomedica che analizza e collega milioni di risultati scientifici per darti una visione completa della scienza”. Questa descrizione sembra poco inerente all’argomento di cui stiamo trattando. Oppure no?
Voci di corridoio segnalano come altra possibile alternativa il termine Oasis, pura citazione del romanzo Ready Player None in cui viene immaginato proprio un metaverso,
Facebook cerca persone da assumere: 10.000 ingegneri specializzati in Europa per creare il metaverso
E’ notizia di questi giorni che il colosso di Menlo Park abbia aperto le selezioni in EU per l’assunzione di 10.000 ingegneri altamente specializzati allo scopo di realizzare il metaverso e attrarre così le giovani generazioni del futuro.
Ci vorranno dai 10 ai 15 anni per terminare il progetto ma l’investimento in AR e VR sarà gestito dalla divisione Facebook Reality Labs in cui rientrano già l’Oculus Quest e la linea di dispositivi di chiamata Portal.
Perché proprio in Europa? Zuckerberg dichiara che l’EU permetterebbe l’accesso a un mercato variegato, nonché ad università e talenti di alta qualità.
A Torino e Milano, l’Avatar Factory è già realtà
A Torino e Milano, è nato quest’anno Igoodi, il primo negozio degli avatar. Igoodi è la prima “Avatar Factory” 100% made in Italy, grazie alla quale sarà possibile ottenere un perfetto sostituto virtuale della propria persona.
Un progetto decisamente lungimirante, non credi?
I guadagni di Facebook: gioie e dolori
Sotto un altro punto di vista, l’annuncio del CEO Zuckerberg potrebbe apparire come l’occasione giusta per allontanare l’opinione pubblica dalle recenti criticità emerse in merito alle sue società.
L’azienda infatti è alle prese con una serie di scandali evidenziati dall’uscita di scena dell’ex product manager Frances Haugen. L’ingegnere statunitense Frances, impegnata per anni nel dipartimento di integrità civica di Facebook, ha infatti rilasciato dichiarazioni in merito ad “Algoritmi che fomentano l’odio”, che spingerebbero ai margini le persone con interessi generali, dando quindi la priorità al profitto rispetto alla sicurezza pubblica.
Haugen, prima di licenziarsi, ha raccolto circa diecimila documenti in merito alla sua denuncia (poi soprannominati Facebook papers) con l’intento di stroncare i contenuti pericolosi sui social ed evitare danni ai minori. Le dichiarazioni rese dalla talpa sono inequivocabili:
“Gli stessi studi interni di Facebook paragonano l’uso di Instagram dei teenager alle astinenze di un drogato”.
Le decine di documenti visionati dal Washington Post proverebbero che l’engagement (“coinvolgimento” degli utenti con lo scopo di incollarli il più possibile allo schermo) sia stato ripetutamente anteposto alla riduzione di post estremisti, diseducativi o di disinformazione.
Come se non bastasse, il recente blackout mondiale di tutti i servizi gestiti dalla società di Zuckerberg durato quasi 6 ore è pesato sull’andamento del titolo e sulla reputazione della piattaforma social, facendo perdere, secondo Bloomberg, circa 160 milioni di dollari per ogni ora di interruzione.
Insomma, lo scenario è piuttosto complesso. E tu, che idea ti sei fatto in merito alla creazione del metaverso? Sarà una grande opportunità per il marketing del futuro? Lasciami un commento, sarò lieta di conoscerti e parlare di questi interessanti argomenti!